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Amore e Psiche.

Favola di Apuleio compresa nelle Metamorfosi. Narra le vicende di una giovine, Psiche, che sposatasi con il Dio Amore, che la visita solo di notte perché non deve essere veduto, nonostante il divieto vede in volto lo sposo e viene punita con tremendi castighi finché perdonata viene assunta in cielo. La favola indicò prima il mito della difficoltà in amore poi passò a simboleggiare l'immortalità dell'animo. Il tema tramandato attraverso la novellistica popolare ha avuto molta fortuna anche nella letteratura italiana e straniera (Boccaccio, Boiardo, Firenzuola, Marino, Pindemonte, Zanella, Morris, Pascoli, La Fontaine), e ha ispirato molte opere di teatro. Si ricordano Psyquis y Cupido di José de Valdivielso; la commedia Ni amor se libra de amor del 1662 (Né l'amore si libera dell'amore) di Calderón de la Barca, la tragedia da ballo musicata da Lulli, di Molière-Corneille Psyché e la commedia Psiche di Th. Shadwell, 1678, musicata da M. Locke. Fra le opere propriamente in musica che si rifanno a questa favola si possono citare un'opera di A. Scarlatti, un intermezzo di B. Marcello e il poema sinfonico di C. Franck Psiché. • Icon. - Le rappresentazioni iconografiche del mito sono molto numerose. Fin da II sec. d.C. in età alessandrina la favola fu letta come unione dell'anima umana con l'amore divino. I due amanti erano visti come due giovinetti che si scambiano gesti affettuosi. Un'altra rappresentazione diffusa in pitture, vasi, panieri è quella che è presente nel gruppo dei Musei Capitolini, con Amore fanciullo e Psiche come farfalla. In epoca tardo ellenistica la favola perse il contenuto utopistico e simbolico divenendo puramente decorativo e Psiche e Amore vennero visti come due giovinetti che giocano e scherzano (Pompei), oppure Psiche come donna che tiene in braccio Amore bambino (Gruppo di Baia al museo Archeologico di Napoli), oppure si raffiguravano scenette dove ora Amore tormentava Psiche ora Psiche incatenava Amore. Il primitivo significato di unione mistica tra amore divino e anima umana fu ripreso dall'arte sepolcrale romana: Amore e Psiche rappresentavano la felicità dopo la morte e Psiche l'anima che infine è vinta dall'amore divino, tema riproposto anche dalla arte catacombale cristiana (catacombe di Domitilla). Il tema fu elaborato nel corso del Seicento e del Settecento, ora nel tipo di Psiche che illumina Amore addormentato (Simon-Vouet: Amore e Psiche al Museo delle Belle Arti di Boucher) e dall'arte neoclassica (J.L. David, A. Canova) nell'immagine di due giovani che si abbracciano e si scambiano una farfalla.